Il credito al consumo

salvadanaioSentiamo spesso parlare di credito al consumo, quindi cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta. Fondamentalmente non è altro che un contratto mediante il quale viene concesso un credito per la cui restituzione vengono concesse facilitazioni finanziarie, come la dilazione dei pagamenti, finanziamenti o prestiti.
Queste facilitazioni possono essere concesse però solo a persone fisiche e non per motivi connessi alla propria attività professionale, in parole povere può essere concesso solo al consumatore.
Nella quasi totalità dei casi il credito viene concesso per l’acquisto di beni o servizi (si pensi all’acquisto dell’automobile, di un televisore, etc), ma è possibile anche la concessione senza alcuna motivazione specifica. Sono comunque previste delle esplicite esclusioni per la stipula di contratti per il credito al consumo, che non possono essere applicati, tra gli altri, nei seguenti casi:
  • finanziamenti destinati all’acquisto, alla conservazione di un diritto di proprietà su un terreno o su un immobile edificato o da edificare ovvero all’esecuzione di opere di restauro o di miglioramento;
  • contratti di locazione purché non prevedano che il diritto di proprietà possa trasferirsi al locatario;
  • finanziamenti senza remunerazione in interessi o altri oneri;
  • finanziamenti rimborsabili in un’unica soluzione alla scadenza entro diciotto mesi, ove non sono previsti interessi.
E’ importante sottolineare che le facilitazioni finanziarie non possono essere concesse da chiunque ma le dilazioni di pagamento possono essere concesse solo da soggetti autorizzati alla vendita di beni o servizi in territorio italiano mentre i finanziamenti solo dagli intermediari finanziari regolarmente iscritti.
Quindi con questo contratto il consumatore si impegna a versare al creditore rate il cui ammontare è costituito da una quota capitale (ossia una parte del credito ottenuto) e da una quota interessi (ossia una parte degli interessi calcolati sulla somma ottenuta) per un periodo di tempo prestabilito. Al consumatore che non rispetta il pagamento vengono applicate spese aggiuntive.
Ma le banche e gli istituti finanziari non concedono credito a chiunque, ma solo a chi ne garantisca la restituzione. Per calcolare la solvibilità del consumatore gli istituti utilizzano il cd. credit scoring, che consiste nella valutazione di una serie di criteri che consentono all’istituto a cui viene richiesto il denaro, di valutare la possibilità di ammettere il finanziamento o respingerlo ed anche quali sia la somma massima erogabile. Per effettuare questa valutazione vengono considerati il reddito del richiedente ed il suo eventuale grado di indebitamento (esempio altri prestiti o mutui), il tipo di finanziamento da erogare ed il suo importo nonchè quelle relative al bene da finanziare.
A fronte della concessione del credito l’istituto richiede il pagamento di interessi. Ma il costo del finanziamento non va calcolato tenendo presente solamente il tasso di interesse applicato (cd. TAN)  ma di tutte le spese che vengono sostenute sino alla conclusione del contratto. Il parametro che deve essere valutato per calcolare quanto l’operazione costerà e il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).
Quindi quando devono essere effettuati acquisti con forme di pagamento rateale o semplicemente si ha la necessità di richiedere un prestito, deve essere principalmente tenuto in considerazione il TAEG, e conoscerlo metterà al riparo da future spiacevoli sorprese

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